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L’evoluzione dello Zero Trust: verso una cybersicurezza più tangibile

Il cambiamento di paradigma è già in atto. Scopri come la fiducia zero si sta trasformando da ideale a pratica concreta.

Sembra che si parli del modello zero trust da anni. Sebbene non sia un concetto nuovo, solo ora è realmente riuscito a passare dalla teoria alla pratica. Questo framework di cybersicurezza – basato sulla sfiducia implicita – un tempo appariva piuttosto astratto, più un’idea strategica che una vera strategia. Oggi, però, stiamo assistendo a un cambiamento di paradigma che rende possibile implementare lo zero trust in modo efficace.

Questo punto di svolta ridefinisce la nostra precedente concezione della sicurezza perimetrale e segna una nuova era nella sicurezza gestita. La chiave sta sia nell’evoluzione tecnologica sia nell’attuale necessità di gestire ambienti completamente distribuiti. I managed service provider (MSP) sono al centro di questa transizione, poiché sono loro a renderla concreta e realizzabile per i clienti. Ma prima di approfondire il loro ruolo in questa trasformazione, è importante capire perché questo cambiamento sia diventato essenziale.

Dal perimetro all’utente

Storicamente, i firewall sono stati la pietra angolare della cybersicurezza aziendale. Per molti MSP, questo strumento ha rappresentato sia il fondamento della loro attività sia la principale proposta di valore per i clienti. Tuttavia, questo modello non rispecchia più la realtà odierna.

La sicurezza tradizionale si basava sull’esistenza di un confine chiaro tra ciò che doveva essere protetto e ciò che si trovava al di fuori del perimetro. Oggi quel confine si è sfumato. Nel modello classico, dopo una singola validazione gli utenti potevano muoversi liberamente all’interno della rete. Ma l’adozione dei servizi cloud, del lavoro da remoto e dei sistemi distribuiti ha spostato il focus sull’utente.

Le VPN, che per anni hanno rappresentato il gateway sicuro verso le reti aziendali, hanno iniziato a mostrare i loro limiti. Una volta concesso l’accesso, gli utenti possono muoversi liberamente nell’ambiente, ampliando la superficie d’attacco. Questo approccio non solo introduce latenza e si basa su credenziali che possono essere compromesse, ma risulta anche inadeguato per gli ambienti distribuiti di oggi.

Ora, ogni identità, dispositivo e applicazione diventa un punto di controllo critico che deve essere continuamente verificato. I micro-perimetri sono diventati il nuovo standard: un modello di sicurezza distribuito e granulare che si adatta alla mobilità e a contesti diversi. Rispondere a questo nuovo modello richiede una protezione strutturata e coordinata, capace di estendere la sicurezza a ogni punto di connessione. Servono più livelli per proteggere efficacemente il micro-perimetro.

La rete regola il traffico e limita i movimenti non autorizzati all’interno dell’ambiente. La gestione delle identità controlla gli accessi e valida le condizioni con cui avvengono. La protezione dei dispositivi mantiene l’integrità e garantisce che solo apparecchiature sicure si connettano alla rete. La rilevazione e la risposta forniscono visibilità costante per identificare comportamenti anomali e reagire rapidamente.

Questo approccio ridefinisce il ruolo dell’MSP: non più proteggere un perimetro statico, ma orchestrare più livelli per fornire la visibilità e il controllo richiesti dai micro-perimetri.

Il nuovo ruolo dell’MSP

La transizione verso lo zero trust rappresenta per gli MSP sia una sfida sia un’opportunità. Da un lato richiede un cambio di mentalità che va oltre la tecnologia; dall’altro apre la strada al rafforzamento del loro ruolo come consulenti strategici. Questo nuovo approccio spinge gli MSP a evolversi dalla gestione delle infrastrutture alla progettazione di modelli di fiducia continuamente verificata, consentendo loro di offrire una sicurezza scalabile basata sullo zero trust.

Per avanzare verso questo modello, è necessario un framework che renda possibile un’implementazione pratica. Ciò significa unificare la gestione e la visibilità dei diversi livelli di sicurezza – rete, identità, endpoint, rilevazione e risposta contestuale – sotto una logica condivisa, con micro-politiche allineate al micro-perimetro.

In questo processo, il supporto di un fornitore solido è essenziale. Tale supporto va oltre la tecnologia, estendendosi alla guida strategica che aiuta gli MSP ad adottare un approccio in cui la fiducia viene sostituita dalla verifica continua, e in cui i processi di sicurezza sono integrati a tutti i livelli. Con questo supporto diventa possibile costruire architetture coerenti e applicare lo zero trust nelle operazioni quotidiane attraverso una gestione unificata, in grado di offrire la visibilità e la reattività necessarie di fronte a minacce sempre più sofisticate.

Lo zero trust non è una destinazione, ma un’evoluzione continua. La sicurezza diventa realmente efficace quando il modello viene sostenuto nel tempo, costruito su micro-perimetri e controlli continui, invece di essere trattato come un progetto isolato. La sua vera forza risiede nella capacità dell’MSP di mantenere una supervisione attiva a ogni livello, anticipare comportamenti anomali e adattare le politiche di accesso in base al contesto. In un ambiente in cui le minacce sono in costante evoluzione, la fiducia può essere concessa solo quando viene verificata.