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Il Tuo Lavoro Ibrido è Davvero Protetto Come Pensi?

Il modello di lavoro ibrido ha sfumato i confini tradizionali delle reti aziendali. Oggi, con utenti che accedono a risorse critiche da sedi remote, reti non gestite e dispositivi personali, le superfici d’attacco si sono moltiplicate in modo esponenziale. Questo scenario richiede un approccio alla sicurezza moderno, completo e adattivo.

Un esempio concreto è avvenuto nel gennaio 2025: una vulnerabilità in SimpleHelp, uno strumento di accesso remoto, ha permesso ad attaccanti di compromettere endpoint aziendali e muoversi lateralmente all’interno della rete.
L’incidente dimostra come una singola violazione locale possa avere impatti su scala organizzativa se non esistono difese efficaci a ogni livello.

Secondo l’ultimo WatchGuard Internet Security Report, mentre il volume complessivo di malware sugli endpoint è diminuito nel primo trimestre del 2025, la proliferazione di nuove varianti è aumentata del 712%, con molti attacchi mirati specificamente agli ambienti di lavoro remoto tramite browser, applicazioni cloud e servizi esposti a Internet.

Sicurezza a strati per un ambiente ibrido moderno

Il lavoro ibrido ha messo in evidenza i limiti delle soluzioni tradizionali come le VPN. Connessioni sature, configurazioni di split tunneling insicure e l’uso non controllato di applicazioni cloud personali creano lacune di sicurezza invisibili ai team IT, ampliando la superficie di attacco.

Per proteggere efficacemente questi ambienti, serve un’architettura di sicurezza multilivello che non si limiti all’endpoint, ma che:

  • Monitori il traffico di rete e le connessioni DNS
  • Applichi politiche Zero Trust
  • Risponda automaticamente ad anomalie e minacce

L’integrazione tra WatchGuard EPDR e FireCloud offre una soluzione chiave a questa sfida.

I principali vettori di rischio e come mitigarli

1. Endpoint remoti: la prima linea di difesa

Laptop, tablet e smartphone che operano fuori dal perimetro aziendale sono i bersagli più frequenti di ransomware, fileless malware, trojan e tecniche avanzate di elusione.

WatchGuard EPDR (Endpoint Protection, Detection and Response) rafforza la sicurezza dei dispositivi grazie a:

  • Monitoraggio continuo e rilevamento avanzato basato su IA e analisi comportamentale
  • Blocco in tempo reale di processi sospetti o sconosciuti
  • Contenimento automatico delle minacce, senza intervento dell’utente
  • Tracciabilità completa degli incidenti per accelerare le indagini

Questo approccio riduce drasticamente la superficie di attacco, anche in ambienti non visibili o disconnessi.

Un elemento distintivo è che EPDR include due servizi gestiti di default:

  • Zero-Trust Application Service: ogni applicazione sconosciuta viene classificata prima dell’esecuzione.
  • Threat Hunting Service: un team di esperti analizza continuamente segnali e indicatori di attacco, aumentando il livello di protezione senza gravare sull’operatività interna.

2. Connessioni non sicure: l’anello debole

Chi lavora da casa o da luoghi pubblici si affida spesso a reti Wi-Fi non gestite, vulnerabili ad attacchi come Evil Twin, Rogue Access Point e DNS spoofing.
Qui entra in gioco WatchGuard FireCloud, che affianca EPDR fornendo sicurezza di rete basata su cloud.

FireCloud agisce come gateway DNS sicuro, intercettando e analizzando le richieste di risoluzione dei nomi di dominio prima che raggiungano il dispositivo. Questo consente di:

  • Applicare politiche di sicurezza centralizzate dal cloud, ovunque si trovi l’utente
  • Bloccare domini malevoli, phishing e infrastrutture di comando e controllo (C2)
  • Impedire il contatto iniziale con l’infrastruttura d’attacco, anche se il dispositivo è già compromesso

Ma FireCloud va oltre: grazie a Firewall-as-a-Service (FWaaS) e Secure Web Gateway (SWG), ispeziona e blocca il traffico malevolo prima che raggiunga l’endpoint. Grazie alla rete globale di PoP (Points of Presence), garantisce un’esperienza veloce e coerente per tutti gli utenti, ovunque si connettano.

Insieme, EPDR e FireCloud proteggono in entrambe le direzioni: dall’endpoint verso la rete e dalla rete verso l’endpoint.

3. Applicazioni non autorizzate e minacce interne

Le minacce non arrivano sempre dall’esterno. Installare applicazioni non approvate, usare servizi cloud personali o condividere credenziali rimane una delle cause principali di violazioni.

L’integrazione EPDR + FireCloud consente di applicare in modo continuo i principi Zero Trust attraverso:

  • Monitoraggio costante dell’attività utente, con avvisi per comportamenti anomali
  • Regole rigorose di accesso condizionale a servizi e risorse aziendali
  • Segmentazione logica per prevenire movimenti laterali in caso di compromissione

Questo controllo granulare consente di rilevare e mitigare attività sospette anche se originate da account legittimi o dispositivi aziendali.

Sicurezza unificata per un lavoro ibrido senza breach

Una strategia moderna non può basarsi su soluzioni isolate. L’integrazione tra WatchGuard EPDR e FireCloud combina protezione avanzata dell’endpoint e sicurezza DNS nel cloud, offrendo:

  • Visibilità centralizzata su utenti, dispositivi e minacce
  • Risposta automatizzata e riduzione del carico operativo
  • Gestione unificata da WatchGuard Cloud, perfettamente adattabile a scenari ibridi

Questa architettura integrata protegge dai comportamenti dannosi sugli endpoint fino al traffico di rete, rafforzando le difese, accelerando la rilevazione e garantendo la continuità operativa.

La combinazione tra FireCloud Internet Access e EPDR non solo offre protezione completa in cloud e sugli endpoint, ma cresce con l’organizzazione.
Grazie all’architettura cloud-native di WatchGuard Cloud, è possibile scalare facilmente, integrare nuovi utenti in modo agile e mantenere una sicurezza coerente senza hardware aggiuntivo.

In definitiva, WatchGuard EPDR e FireCloud forniscono una difesa integrata, pronta ad affrontare il presente e il futuro del lavoro ibrido.

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