Blog WatchGuard

Come gli MSP possono superare gli ostacoli più comuni posti dall'approccio Zero Trust

L'approccio Zero Trust non è un concetto nuovo per la sicurezza informatica, ma ultimamente sembra sulla bocca di tutti. Per chi non lo conosce, si tratta di un approccio alla sicurezza che non presuppone come principio base una fiducia implicita tra utenti, dispositivi o reti: l'accesso è consentito solo dopo che l’utente è stato verificato come legittimo, autorizzato e affidabile. L'approccio Zero Trust si è dimostrato talmente efficace come strategia di sicurezza informatica che il governo federale degli Stati Uniti, tenendo anche conto delle policy globali emesse da NIST, CISA e DOD, l'ha reso di fatto parte integrante della strategia federale per la trasformazione digitale e si è impegnato a implementarlo nell’ambito della modernizzazione dell’infrastruttura IT e OT.

Quindi, in considerazione delle grandi aspettative che questa tecnologia ha suscitato di recente, perché solo il 33% delle aziende globali ha adottato l'approccio Zero Trust? Anche lo Zero Trust, come ogni nuovo approccio alla sicurezza, pone diversi ostacoli che possono scoraggiare le aziende e i loro MSP ad adottarlo.

MSP e Zero Trust: i 5 ostacoli più comuni

  1. Infrastrutture obsolete. Molti clienti hanno infrastrutture obsolete o legacy. L'approccio Zero Trust richiede un sistema di sicurezza moderno e adattabile, in grado di applicare i controlli di accesso e monitorare le attività degli utenti. L'aggiornamento e la modernizzazione dei sistemi legacy, che risultano necessari per l’allineamento ai principi dello Zero Trust, possono essere complessi e richiedere molto tempo.
  2. Complessità e scalabilità. In un’architettura Zero Trust, è necessario che più componenti di sicurezza interconnessi funzionino in modo coordinato, come l'identità, la gestione degli accessi, l'autenticazione a più fattori (MFA), le soluzioni per la sicurezza di rete e endpoint e gli strumenti di monitoraggio continuo delle minacce. Senza un approccio unificato alla sicurezza, può essere difficile per gli MSP monitorare e gestire tutti gli ambienti coinvolti in un modello Zero Trust, soprattutto quando i servizi vengono dimensionati per soddisfare le diverse esigenze dei clienti.
  3. Formazione e propensione dei clienti degli MSP. Per molti clienti, il modello Zero Trust può costituire un vero e proprio cambio di paradigma rispetto agli approcci tradizionali. In alcuni casi, le aziende non conoscono i principi e i vantaggi dello Zero Trust e quindi hanno bisogno di informazioni per superare i dubbi sui costi, sulla possibile interruzione dei flussi di lavoro esistenti o sul livello di complessità percepito.
  4. Mancanza di fondi. L'implementazione di un modello di sicurezza Zero Trust può comportare un investimento iniziale per l’acquisizione di nuove tecnologie, la valutazione completa dello stato della sicurezza e i progetti di riconfigurazione dell'infrastruttura. Nella spesa complessiva rientrano inoltre i costi per la formazione del personale, le attività di monitoraggio e la manutenzione continua.
  5. Carenza di competenze. L'approccio Zero Trust richiede competenze di sicurezza informatica per la progettazione e la distribuzione di un ambiente affidabile. Per questo, gli MSP potrebbero avere difficoltà a implementare i componenti necessari e a garantire che funzionino perfettamente insieme. Per non parlare della carenza di competenze, che impedisce agli MSP di restare al passo con le nuove minacce, le vulnerabilità più recenti e i progressi della tecnologia. Il rischio è di trovarsi esposti a nuovi vettori di attacco e non riuscire a implementare le misure di sicurezza più efficaci.

Con il giusto approccio, gli MSP possono superare queste difficoltà, implementare una sicurezza Zero Trust e garantire un’esperienza positiva ai clienti.

Come adottare con successo il modello Zero Trust

Inizia con l’autenticazione MFA. L’implementazione dell’approccio Zero Trust può sembrare troppo complessa da gestire in una volta sola. Il nostro consiglio è partire da un componente. L’autenticazione a più fattori (MFA, Multi-Factor Authentication) è il punto di partenza ideale per portare i tuoi clienti verso lo Zero Trust. Dopo aver implementato l'MFA, potrai mostrare i vantaggi offerti dalla gestione dell'identità e degli accessi e, partendo da questa base, proseguire.

Allinea l'approccio Zero Trust ai requisiti aziendali del cliente. Gli MSP che offrono valutazioni delle vulnerabilità, test di penetrazione o backup e disaster recovery per soddisfare i requisiti aziendali dei clienti possono puntare su questi servizi per dimostrare che l’implementazione delle policy Zero Trust offre grandi vantaggi per ottimizzare la sicurezza aziendale.

Assicura un'esperienza utente positiva grazie alle soluzioni EDR e XDR. Le soluzioni di rilevamento e risposta degli endpoint standard (EDR, Endpoint Detection and Response) ed estesi (XDR, Extended Detection and Response) rendono automatico il monitoraggio delle minacce e ne semplificano il controllo. Gli strumenti EDR e XDR possono essere progettati e configurati in base ai requisiti dell’approccio Zero Trust senza compromettere l'esperienza dell'utente.

Crea un ambiente per la sicurezza unificata. Per gli MSP che utilizzano l’architettura della Unified Security Platform® di WatchGuard, progettata proprio sull'approccio Zero Trust, è più semplice adottare il nuovo modello di sicurezza.

Dato che le aziende si orientano sempre più al lavoro da remoto e/o ibrido, e dato che gli attacchi informatici diventano sempre più frequenti e sofisticati, gli MSP devono ottimizzare i sistemi di sicurezza per far fronte ai rischi dei clienti. L'approccio Zero Trust è uno degli strumenti più efficaci che gli MSP possano utilizzare per offrire maggiore sicurezza ai clienti. Le conoscenze condivise tramite l'architettura della Unified Security Platform di WatchGuard consentono agli MSP di realizzare con successo la transizione allo Zero Trust. Scopri di più su come la nostra piattaforma può essere utile per tutti gli MSP qui.

Condividi questo: