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L’IA alza l’attenzione sulla privacy dei dati

L'ampia adozione di tecnologie come intelligenza artificiale (IA) e il machine learning impongono alcune riflessioni sull'impatto che hanno sulla privacy dei nostri dati. Man mano che l’IA diventa una presenza sempre più integrata nella nostra vita quotidiana aumentano le implicazioni reali per i nostri diritti sui dati.

Considerando la diffusa proliferazione di strumenti di IA proprio nell’ultimo anno, è fondamentale che i fornitori di sicurezza informatica colgano questa opportunità per aiutare ad aumentare la consapevolezza del rischio a cui sono sottoposti i nostri dati.

È ormai noto che se un servizio è "gratuito", è probabile che l’utente e i suoi dati siano il prodotto. Questo vale anche per gli strumenti di intelligenza artificiale, quindi occorre agire di conseguenza. Molti dei servizi e strumenti di intelligenza artificiale, incluso ChatGPT, si avvalgono di un modello di utilizzo simile a quello dei servizi di social media come Facebook e TikTok. Anche se non si paga per utilizzare queste piattaforme, l’utente le sta comunque compensando con la condivisione dei suoi dati personali, che queste aziende sfruttano e monetizzano attraverso il targeting degli annunci pubblicitari. Allo stesso modo, un servizio di intelligenza artificiale gratuito può raccogliere dati dai dispositivi dell’utente e memorizzare le sue richieste, e utilizzare quindi questi dati per addestrare il proprio modello di IA. Anche se questo potrebbe non sembrare preoccupante, è invece importante analizzare le implicazioni sulla privacy dell’elaborazione dei dati usati per addestrare algoritmi di intelligenza artificiale generativa. Supponiamo che una di queste aziende di IA venga violata: gli autori delle minacce potrebbero ottenere l'accesso ai dati dell’utente e usarli contro l’utente stesso.

Naturalmente, l’intelligenza artificiale non è da demonizzare. In effetti, molti strumenti di IA possono essere utilizzati in modo sicuro con le dovute precauzioni. I rischi che un’azienda deve affrontare dipendono dalle esigenze specifiche dell’organizzazione e dai dati che vengono utilizzati. Nella sicurezza, tutto inizia con la creazione di una policy precisa, che governi l’uso specifico dell’IA che viene fatto nell’organizzazione. Una volta definita la policy, il passo successivo è comunicarla, insieme ai rischi associati agli strumenti di intelligenza artificiale, alla forza lavoro. Ma è importante continuare a rivedere o modificare questa policy in base alle specifiche necessità per garantire la conformità alle normative in evoluzione e assicurarsi di ribadirla regolarmente con i dipendenti.

Per approfondire leggi anche "5 possibili cyber minacce utilizzabili dai criminali attraverso ChatGPT"

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